GIACOMO L’APOSTOLO

Giacomo, figlio di Zebedeo, pescatore, era uno dei 12 apostoli, come il fratello Giovanni l’Evangelista. Dopo la resurrezione di Cristo per molti anni girò la penisola iberica per compiere l’opera di evangelizzazione. Tornato in Palestina fu fatto decapitare dal re Erode Agrippa, che temeva che l’apostolo acquisisse un eccessivo potere; i suoi discepoli Attanasio e Teodoro ne raccolsero il corpo e lo trasportarono segretamente con una nave nei luoghi della predicazione. Sbarcati nei pressi di Finisterre si addentrarono in Galicia e gli diedero sepoltura.
Nei secoli successivi si perse traccia del sepolcro. Nell’anno 813 l’eremita Pelayo vide, per molti giorni successivi, una pioggia di stelle cadere sopra un colle. Una notte gli apparve in sogno San Giacomo che gli svelò che il luogo delle luci indicava la sua tomba. L’abate rimosse la terra che nei secoli si era depositata e scoprì il sepolcro. Ne diede notizia al Vescovo locale Teodomiro che confermò la veridicità dell’accaduto. La notizia giunse presto al papa ed ai principali sovrani cattolici dell’epoca. Di qui iniziò il culto di Santiago (il nome è la contrazione di San Giacomo). Fu costruita una piccola chiesa sul luogo del sepolcro; ben presto sorse intorno una città che fu denominata Santiago de Compostela (da campus stellae).

I PELLEGRINAGGI

Da alcuni secoli gli arabi si erano insediati e dominavano la Spagna del Sud e quella Centrale: San Giacomo divenne il simbolo ed il protettore della reconquista, il processo di riappropriazione da parte dei principi spagnoli della parte della penisola occupata dai Mori. San Giacomo fu quindi raffigurato come santo-guerriero (e denominato matamoro = uccisore dei mori). Si dice che numerose volte il santo sia intervenuto in modo decisivo per aiutare i cristiani a sconfiggere i mori nelle tante battaglie combattute nei secoli successivi (la reconquista si compì nel 1492 con la definitiva sconfitta degli arabi da parte del re Ferdinando e della Regina Isabella “la cattolica”)
Subito dopo la scoperta del sepolcro iniziarono i pellegrinaggi. I pellegrini confluivano qui da ogni parte d’Europa: la via lattea indicava la direzione da seguire. Il flusso in alcune epoche divenne imponente.
Alla partenza veniva compiuto il rito della vestizione con la consegna della bisaccia

Accipe hanc peram habitum peregrinationis tuae ut bene castigatus et emendatus pervenire merearis ad limina sancti Iacobi, quo pergere cupis, et peracto itinere tuo ad nos incolumis con gaudio revertaris, ipso praestante qui vivit et regnat Deus in omnia saecula saeculorum Ricevi questa bisaccia, che sarà il vestito del tuo pellegrinaggio affinché, vestito nel modo migliore, sarai degno di arrivare alla porta di San Giacomo dove hai desiderio di arrivare e, compiuto il tuo viaggio, tornerai da noi sano e salvo con grande gioia, se così vorrà Dio che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.

e del bordone (il bastone)

Accipe hunc baculum, sustentacionem itineris ac laboris ad viam peregrinationis tuae ut devincere valeas omnes catervas inimici et pervenire securus ad limina sancti Iacobi et peracto cursu tuo ad nos revertaris cum gaudio, ipso annuente qui vivit et regnat Deus in omnia saecula saeculorum Ricevi questo bastone, per sostegno del viaggio e della fatica sulla strada del tuo pellegrinaggio affinché ti serva a battere chiunque ti vorrà far del male e ti faccia arrivare tranquillo alla porta di San Giacomo e, compiuto il tuo viaggio, tornerai da noi con grande gioia, con la protezione di Dio che vive e regna per tutti i secoli dei secoli.

Il pellegrino alla partenza si spogliava degli averi e spesso doveva vendere o ipotecare i beni per potersi finanziare il viaggio. Faceva testamento e dava disposizioni per il governo del patrimonio in sua assenza. Spesso la Chiesa interveniva attivamente in questa funzione di tutela. Questo stato particolare conferiva al pellegrino un particolare prestigio.
La scelta di fare un pellegrinaggio era generalmente una libera decisione personale:
– per chiedere una grazia
– per adempiere ad un voto
– per una ricerca religiosa personale
Tuttavia in molti casi era imposto come pena dal giudice o come penitenza dal confessore per colpe o peccati di particolare gravità. Chi era ricco poteva mandare una persona a fare il pellegrinaggio per proprio conto.

I pellegrini viaggiavano solitamente in gruppo, per sostentarsi e proteggersi reciprocamente: i pericoli erano rappresentati dallo stato spesso precario delle strade, dalle catastrofi naturali e soprattutto dai banditi che infestavano le strade.

Lungo il percorso si sviluppò una rete di servizi per il sostentamento dei pellegrini: chiese, monasteri, alloggi, ospizi, ospedali, locande, molti dei quali ancora visibili ai nostri giorni. Lungo il cammino nacquero paesi e città, furono costruite strade, ponti. Della protezione dei pellegrini dagli assalti dei briganti si occuparono per un lungo periodo molti ordini ospitaleri: tra essi principalmente i Templari (fino al loro scioglimento – secolo XIII). Molti re e personaggi noti effettuarono il pellegrinaggio: San Francesco fu uno di questi.

Il pellegrinaggio a Santiago de Compostela ebbe una rapida diffusione nel mondo cristiano, nel quadro del rifiorire della spiritualità che caratterizzò l’inizio del secondo millennio. Dante Alighieri (Vita Nova, XL, XXIV) parla di tre grandi vie di pellegrinaggio:
– una diretta a Gerusalemme – i pellegrini erano detti “palmieri” (le palme d’oltremare); la palma era anche il simbolo del pellegrinaggio.
– una diretta a Roma – i pellegrini erano detti “romei” (da Roma); il simbolo era la croce.
– una diretta a Santiago – erano i “pellegrini” propriamente detti (il luogo più lontano, più peregrino); il simbolo era la conchiglia.

Le grandi direttrici dei tre grandi pellegrinaggi del mondo cristiano erano costituite da:
– un insieme di vie che, attraversando la Francia su più tracciati, confluivano a Roncesvalles e a Puente la Reina, per dirigersi a Santiago de Compostela
– un altro insieme di vie che, provenendo da diverse località europee, confluiva nella Via Francigena fino a Roma; chi andava in Terrasanta proseguiva lungo l’antica via Appia fino ai porti pugliesi. Questa stessa via era utilizzata, in direzione opposta, dai pellegrini che, partiti dall’Italia diretti a Santiago, valicavano le Alpi e si immettevano nella Via Tolosana.

Il pellegrinaggio verso Santiago ebbe periodi di maggiore o minore partecipazione.
Fu sostenuto e promosso soprattutto dalla componente più illuminata ed evangelica della Chiesa.

Nel secolo XVIII iniziò un progressivo declino. La maggior parte delle strutture di accoglienza cadde in abbandono; altre cambiarono destinazione d’uso. Una ripresa è iniziata negli anni ’80. Un decisivo contributo è stato dato dalla visita del papa Giovanni Paolo II a Santiago nell’anno 1989, in concomitanza con l’incontro mondiale della gioventù: mezzo milioni di giovani convennero a Santiago da ogni parte del mondo, e fu la maggior concentrazione di pellegrini mai registrata. Da allora il flusso dei pellegrini è aumentato progressivamente e in modo inarrestabile, tanto che, nei mesi estivi, si creano spesso situazioni di eccessivo affollamento negli albergues esistenti, nonostante le strutture temporanee aggiuntive che vengono allestite dai Comuni, dalle Parrocchie, dalle Associazioni.

Il 23 ottobre 1987 il Consiglio d’Europa ha dichiarato i percorsi che portano a Santiago “itinerario culturale europeo”, mettendo a disposizione risorse economiche per segnalare convenientemente il cammino, ristrutturare e costruire i rifugi per alloggiare i pellegrini; nel 1993 l’UNESCO li ha dichiarati “patrimonio dell’Umanità”.

Il 25 luglio ricorre la festa di San Giacomo. Quando questa giornata ricorre di domenica l’anno relativo viene dichiarato Anno Santo Compostellano. L’ultimo è stato nel 2010. Il prossimo sarà nel 2021.  Il 1° gennaio dell’Anno santo, nella cattedrale di Santiago, si apre la Porta Santa, posta dietro l’abside, verso Praza da Quintana, che rimarrà aperta sino al 31 dicembre.   Negli Anni Santi i pellegrini aumentano in modo considerevole, sia quelli che vanno a piedi sia quelli che utilizzano viaggi organizzati nell’ambito del cosiddetto “turismo religioso”.

che significa ULTREYA? Saluto di incoraggiamento tra pellegrini.
Dal latino ultra (=più) ed eya (=avanti).
Questa parola è già presente nel “Codex Calixtinus”. C’è una frase che dice “e Ultreia, e Suseia, deus adjuvanos”. Qualcuno dice che anticamente si diceva “Ultreya, Suseya, Santiago”, come a dire “Forza, che più avanti, più in alto c’è Santiago”

CONTRIBUTI

Danilo Manera,  docente di letteratura spagnola contemporanea e cultura spagnola presso l’Università degli Studi di Milano, nonché critico letterario, scrittore e traduttore, ha inviato un suo articolo intitolato “Il sentiero delle conchiglie che va a Santiago“, pubblicato nel n. 1/2 del 2004 della  rivista di scritture straniere, migranti e di viaggio “Crocevia”.

Don Sandro Lusini, parroco di porto Santo Stefano (GR) ha scritto un libretto molto interessante nel quale dà notizie sulla vita e la morte di San Giacomo, racconta l’origine e la storia del pellegrinaggio a Compostela dalle origini sino ai giorni nostri, dà notizie sulle antiche vie di pellegrinaggio; offre infine il suo personale contributo per una lettura spirituale del cammino. Raccomando la lettura a chi è interessato a questi aspetti.

Flavio Vandoni ha scritto alcune pagine sulla storia del pellegrinaggio jacobeo.