llibre vermell

Il manoscritto fu copiato verso la fine del XIV secolo. Inizialmente conteneva 172 fogli scritti sulle due facciate. Se ne sono perduti 35: dei 137 restanti, solo sette (fra il 21 e il 27) contengono musica. Perciò, a conti fatti, non si supera la dozzina di pagine di musica. Il nome (il libro rosso di Montserrat) deriva dal colore delle copertine con cui fu rilegato nel XIX secolo.

Il Monastero di Montserrat, che conteneva il patrimonio musicale del medioevo, venne saccheggiato dalle truppe napoleoniche. Il Llibre Vermell è l´unico testo che si salvó dalle fiamme appiccate dai soldati

Il proposito della collezione era di intrattenere con canti e danze i pellegrini che si dirigevano al Monastero di Montserrat – che era una delle più frequentate mete di pellegrinaggi allorché il manoscritto fu compilato – e che si rifugiavano in chiesa durante la notte e nelle piazze circostanti durante il giorno.

I canti – tutti anonimi – sono in catalano, occitano e latino. Come detto, la collezione fu redatta sul finire del XIV secolo, ma ci sono ottime ragioni per ritenere che la musica sia anteriore a quella data. Per esempio, il mottetto “Imperayritz de la ciutat joyosa” prevede un testo diverso per ciascuna delle voci: detto stile compositivo era anteriore al XIV secolo.

I pezzi della collezione a noi pervenuti sono dieci:

  • tre canoni
  • due composizioni polifoniche
  • cinque danze.

Qui di seguito trascrivo il testo dei canti e la relativa traduzione in italiano.   Ringrazio il coro Ferdinando Paer di Colorno (Parma): dalle pagine del suo sito web http://www.coropaer.it/ sono state tratti i testi in italiano.

O virgo splendens (canone a 3) – Antiphona dulcis armonia dulcissime virginis Marie de Monteserrato. Caça de duobus vel tribus:

O Virgo splendens hic in monte celso Miraculis serrato fulgentibus ubique quem fideles conscendunt universi.
Eya pietatis occulo placato cerne ligatos fune peccatorum ne infernorum ictibus graventur sed cum beatis tua prece vocentur.
O splendida Vergine, su questo monte, dove i miracoli sorgono ovunque,dove salgono i fedeli del mondo intero.
Guarda con occhio misericordioso quelli che sono imprigionati nelle funi del peccato, perché non diventino preda delle fiamme dell’inferno ma siano chiamati da te tra i beati.

Stella splendens (danza) – Sequitur alia cantilena ad trepudium rotundum:

Stella splendens in monte ut solis radium
miraculis serrato exaudi populum.Concurrunt universi gaudentes populi
divites et egeni grandes et parvuli
ipsum ingrediuntur ut cernunt oculi
et inde revertuntur gracijis repleti.Principes et magnates extirpe regia
saeculi potestates obtenta venia
peccaminum proclamant tundentes pectora
poplite flexo clamant hic: Ave Maria.Prelati et barones comites incliti
religiosi omnes atque presbyteri
milites mercatores cives marinari
burgenses piscatores praemiantur ibi.Rustici aratores nec non notarii
advocati scultores cuncti ligni fabri
sartores et sutores nec non lanifici
artifices et omnes gratulantur ibi.Reginae comitissae illustres dominae
potentes et ancillae juvenes parvulae
virgines et antiquae pariter viduae
conscendunt et hunc montem et religiosae.Coetus hic aggregantur hic ut exhibeant
vota regratiantur ut ipsa et reddant
aulam istam ditantes hoc cuncti videant
jocalibus ornantes soluti redeant.Cuncti ergo precantes sexus utriusque
mentes nostras mundantes oremus devote
virginem gloriosam matrem clementiae
in coelis gratiosam sentiamus vere.
Stella splendente sul monte, illuminata dal Miracolo
Come da un raggio di sole, ascolta il tuo popolo.Dal mondo intero, tutti accorrono gioiosamente,
ricchi e poveri, grandi e piccoli.
Con i nostri occhi, li vediamo arrivare
E ripartire pieni della tua Grazia.Principi e grandi, di stirpe reale,
potenti del secolo, toccati dalla tua Grazia,
confessano i loro peccati, colpendosi il petto
e proprio qui, in ginocchio, esclamano: “Ave Maria!”.Prelati, baroni, conti illustri,
religiosi tutti e anche preti,
soldati, commercianti, cittadini, marinai,
borghesi, pescatori, portano qui le loro offerte.
Contadini, aratori ed anche notai,
avvocati, tagliapietre, falegnami,
sarchiatori e calzolai, ed anche tessitori,
artigiani, tutti tendono grazia qui.
Regine, contesse, donne illustri,
padrone e domestiche, bambini piccoli,
vergini e vecchie donne, ed anche vedove
e religiose, salgono su questo monte.
Tutti si radunano qui, per presentare le loro offerte
E, rendendo grazia, le depongono,
arricchendo, agli occhi di tutti, questo luogo
che lasciano assolti dalle loro colpe. 
Tutti quindi, donne e uomini,
purificando le nostre anime, preghiamo devotamente
la Vergine gloriosa Madre clemente.
Possiamo noi vedere in cielo Colei che è veramente piena di grazia.

Laudemus Virginem (canone a 3) – Caça de duobus vel tribus:   (ASCOLTA)

Laudemus virginem mater est
et ejus filius Ihesus est.
Plangemus scelera acriter
Sperantes in Ihesum jugiter.
Cantiamo le lodi della vergine madre
E di suo figlio, Gesù.
Piangiamo amaramente sui nostri crimini
E riponiamo la nostra fiducia in Gesù.

Mariam, matrem virginem, attolite (canto polifonico)

Mariam Matrem Virginem
attolite Ihesum Christum extollite concorditer.
Maria seculi asilum defende nos.
Ihesu tutum refugium exaudi nos.
Iam estis nos totaliter diffugium
totum mundi confugium realiter.
Ihesu suprema bonitas verissima.
Maria dulcis pietas gratissima.
Amplissima conformiter sit caritas
ad nos quos pellit vanitas enormiter.
Maria facta saeculis salvatio.
Ihesu damnati hominis redemptio.
Pugnare quem viriliter per famulis
percussus duris iaculis atrociter.
Esaltate Maria, madre e vergine.
Esaltate Gesù Cristo con una sola voce.
Maria, asilo nostro quaggiù, difendici!
Gesù, nostro più sicuro rifugio, ascoltaci!
Siete, nella nostra miseria,
l’unico rifugio sicuro al mondo, in verità!
Gesù, suprema e verissima bontà,
Maria, pietà tanto graziosa e tanto dolce, grandissima
Sia la vostra carità verso di noi, sottomessi
All’immensa vanità delle cose di questo mondo.
Maria, umile vergine, ti onoriamo,
Gesù, aspirazione delle nostre anime, ti imploriamo,
e vogliamo, un giorno, nei cieli,
godere, con gli angeli santi, della felicità eterna.

Polorum Regina (danza) – A ball redon:

Polorum regina omnium nostra.
Stella matutina dele scelera.
Ante partum virgo Deo gravida
Semper permansisti inviolata.
Et in partu virgo Deo fecunda
Semper permansisti inviolata.
Et post partum virgo mater enixa
Semper permansisti inviolata.
Nostra regina di tutti i cieli,
stella del mattino,cancella i nostri peccati.
Prima del parto, vergine pregna di Dio
sempre rimanesti inviolata.
E durante il parto, vergine feconda di Dio,
sempre rimanesti inviolata.
E dopo il parto, vergine fatta madre,
sempre rimanesti inviolata.

Cuncti simus concanentes (danza) – A ball redon:

Cuncti simus concanentes Ave Maria.
Virgo sola existente en affuit angelus
Gabriel est appellatus atque missus celitus.
Clara facieque dixit: Ave Maria.
Clara facieque dixit: audite karissimi.
En concipies Maria
Pariesque filium audite karissimi
Vocabis eum Ihesum.
Cantiamo tutti uniti: Ave Maria!
Vergine unica tra tutte, ecco, davanti a te, l’Angelo.
Il suo nome è Gabriele, mandato dal cielo.
Con viso radioso, ti dice: Ave Maria.
Con viso radioso, ti dice: sentite carissimi
Concepirai, Maria,
Partorirai un figlio, sentite carissimi!
Lo chiamerai Gesù,

Splendens ceptigera (canone a 3) – Caça de duobus vel tribus:

Splendens ceptigera
Nostris sis advocata
Virgo puerpera.
Tundentes pectora
Crimina confitentes
Simus altissimo
Rifugio splendente degli abbandonati,
sii nostra avvocata,
tu che sei vergine e madre.
Colpendo il nostro petto,
confessando i nostri peccati,
imploriamo l’altissimo.

Los set gotxs (danza) – Ballada dels goytxs de Nostre Dona en vulgar cathallan a ball redon:

Los set gotxs recomptarem et devotament xantant
humilment saludarem la dolça verge Maria.
Ave Maria gracia plena Dominus tecum Virgo serena.Verge fos anans del part pura e sans falliment
en lo part e prés lo part sens negun corrumpiment.
Lo Fill de Déus Verge pia de vós nasque verament.Verge tres reys d’Orient cavalcant amb gran corage
al l’estrella precedent vengren al vostré bitage.
Offerint vos de gradatge Aur et mirre et encenç.Verge estant dolorosa per la mort del Fill molt car
romangues tota joyosa can lo vis resuscitar.
A vos madre piadosa prima se volch demostrar.Verge lo quint alegratge que’n agues del fill molt car
estant al munt d’olivatge Al cell l’on vehes puyar.
On aurem tots alegratge Si per nos vos plau pregar.Verge quan foren complitz los dies de pentecosta
Ab vos eren aunits los apostols et de costa.
Sobre tots sens nuylla costa devallà l’espirit sant.Verge’l derrer alegratge que’n agues en aquest mon
vostre Fill ab coratge vos munta al cel pregon.
On sots tots temps coronada regina perpetual.Tots donques nos enforcem en aquesta present vida
Que peccats foragitem de nostr’anima mesquina
A vos dolce verge pia vuyllars nos ho empetrar.
Vogliamo raccontare le gioie e, cantando devotamente,
salutare con umiltà, la dolce Vergine Maria.
Ave maria, piena di grazia il Signore sia con te, dolce Vergine.Vergine: eri, prima del parto, pura e senza peccato,
nel parto e dopo il parto, senza nessun peccato,
in verità, pia Vergine, da te, il Figlio di Dio, nacque.Vergine: tre re d’oriente accorsero con grande gioia
Alla tua dimora, guidati da una stella.
Vi portarono oro, incenso e mirra.Vergine: avendo sofferto per la morte del tuo Figlio beneamato
Sei ora felice perché lo vedi resuscitato,
tu, Santa madre, a cui volle per primo apparire.Vergine: la quinta gioia la conoscesti accanto al tuo caro Figlio.
Era sul monte degli Ulivi, lo vedesti salire al cielo.
Tutti, saremo pieni di gioia, se, per favore, preghi per noi.Vergine: quando, nel giorno di Pentecoste,
gli Apostoli si erano riuniti insieme a te,
lo Spirito Santo scese su voi tutti.Vergine, l’ultima gioia che hai avuto in questo mondo
Fu quando il tuo valoroso Figlio salì al Cielo
E ti ha incoronata Regina fino alla fine dei tempi.Così, quaggiù, in questa vita, ci sforziamo tutti
Di cacciare via il peccato dalle nostre povere anime
E tu, dolce e pia Vergine, aiutaci, te lo chiediamo.

Imperayritz de la ciutat joyosa / Verges ses par misericordiosa (canto polifonico)

Imperayntz de la ciudad joyosa
de paradis ab tot gaug eternal
neta de crims de virtutz habundosa
mayres de Dieu per obra divinal
verges plasen ab fas angelical
axi com sotz a Dieu molt graciosa
placaus estar als fizels piadosa
preyan per lor al rey celestial.Vexell de patz, corona d’esperanca,
port de salut, be segur de tot ven
vos merexetes de tenir la balanca
on es pesat be dreytureramen
e pesa mays votre fill excellen,
mort en la crotz per nostra deliuranca
quels peccats d’om en fayt nen cobeganca
al be fizel confes e peniden.Verges ses par misericordiosa
De vos se tany quens defenatz de mal
E no siats devas nos endenyosa
Pels fallimentz que fem en general.
Mas quens cubratz ab lo manto real
De pietat pus quen etz cupiosa;
car totz em fayts d’avol pasta fangosa
per quel fallir es de carn humanal.Flor de les flors, dolca, clement et pia
L’angel de dieu vesem tot corrocat
E par que dieus l’a mandat quens alcia
D’on ell es prest ab l’estoch affilat;
donchs placa vos quel sia comandat
qu’estoyg l’estoch e que remess nos sia,
tot fallimen tro en lo presen dia,
ens done gaug e partzz et sanitar.Rosa flagran de vera benenanca
fons de merce jamays no defallen
palays d’onor on se fech l’alianca
de deu e d’hom per nostre salvamen
e fo ver Dieus es hom perfetamen
ses defallir en alcuna substanca
e segons hom mori senes dubtanca
e com ver Dieus levech del monimen.Estel de mar qui los perillans guia
Els fay venir a bona salvetat,
si Jhesu Christ obesir no volia
co que per vos li sera supplicat
mostratz lils pitz d’on l’avetzz alletat
et totz los santz ab la gran irerarchia
de paradis quius faran companya
tot quan volretz vos er ben autreyat.
Imperatrice della città gioiosa
Del paradiso dove la gioia è eterna,
senza crimini, ricca di virtù,
Madre di Dio per opera divina,
vergine piacente al viso angelico,
così graziosa a Dio,
Vi piaccia di essere misericordiosa verso i fedeli,
pregando per loro il re del cielo.Vascello di pace coronato di speranza,
porto di salvezza al riparo da ogni vento,
Voi meritate di tenere la bilancia
Dove tutto è pesato giustamente.
Morto sulla croce per la nostra salvezza,
suo figlio beneamato, Gesù, pesa di più
del peccato di cupidigia dell’uomo,
per il fedelissimo pentito e penitente.Vergine ugualmente misericordiosa,
aspettiamo da Voi che ci difendiate dal male
e non siate verso di noi indignata
per gli smarrimenti che, generalmente, abbiamo,
ma che ci copriate con il mantello reale.
Siete molto più benevola di noi,
perché siamo fatti di una cattiva pasta fangosa
ed il male è proprio della carne umana.Fiore tra i fiori, dolce, clemente e pia,
davanti alla quale s’inchinò l’angelo di Dio,
a cui Dio ordinò di brandire l’affilata spada
che per la tua volontà
si allontani da noi,
possano i nostri peccati essere rimessi
e in questo giorno possano esserci date
gioia, pace e salute.Rosa profumata della felicità,
sorgente di pietà che mai inaridisce,
palazzo d’onore dove si compie l’alleanza
fra Dio e l’uomo per salvarci.
E fu vero Dio ed insieme perfetto uomo
Senza che manchi nessuna di queste due sostanze
E come uomo è morto, senza dubbio
E come vero Dio, è risorto dal sepolcro.Stella del mare che guida i viaggiatori in pericolo
E li fa giungere in porto,
se Gesù Cristo non volesse ascoltare
quello che, tramite voi, gli sarebbe chiesto,
mostrategli la mammella con cui l’avete allattato
e tutti i santi e la grande gerarchia
del paradiso che vi faranno corteo
e tutto ciò che vorrete vi sarà concesso.

Ad mortem festinamus (danza)

Ad mortem festinamus peccare desistamus.Scribere proposui de contemptu mundano ut degentes seculi non mulcentur in vano. Iam est hora surgere a sompno mortis pravo.Vita brevis breviter in brevi finietur mors venit velociter quae neminem veretur.
Omnia mors perimit et nulli miseretur.Ni conversus fueris et sicut puer factus et vitam mutaveris in meliores actus
intrare non poteris regnum Dei beatus.Tuba cum sonuerit dies erit extrema et iudex advenerit vocabit sempiterna
electos in patria prescitos ad inferna.Quam felices fuerint qui cum Christo regnabunt facie ad faciem sic eum adspectabunt
Sanctus Dominus Sabaoth conclamabunt.Et quam tristes fuerint qui eterne peribunt pene non deficient nec propter has obibunt.
Heu heu miseri numquam inde exibunt.Cuncti reges seculi et in mundo magnates advertant et clerici omnesque potestates
fiant velut parvuli dimitant vanitates.

Heu fratres karissimi si digne contemplemus passionem Domini amara et si flemus
ut pupillam oculi servabit ne peccemus.

Alma Virgo virginum in celis coronata apud tuum filium sis nobis advocata
Et post hoc exilium occurens mediata.

Vila cadaver eris cur non peccare vereris.
Cur intumescere quearis. Ut quid peccuniam quearis. Quid vestes pomposas geris.

Ut quid honores quearis. Cur non paenitens confiteris. Contra proximum non laeteris.

Verso la morte corriamo, di peccare cessiamo.Mi propongo di scrivere sullo sprezzo del mondo affinché non cedano alla vanità quelli che qui vivono. E’ ora di svegliarci dal nefasto sonno della morte.La vita è breve, la morte arriva in fretta e non teme nessuno. La morte annienta tutto e non risparmia nessuno.Se non ti converti e non conservi un’anima di fanciullo e non cambi la tua vita per diventare migliore, non potrai entrare nel regno di Dio beato.Quando suonerà la tromba, arriverà l’ultimo giorno ed il giudice comparirà e chiamerà per l’eternità, gli eletti nel regno gli altri nell’inferno.Quanto saranno felici quelli che regneranno con il Cristo. Contempleranno da vicino il signore santissimo e lo proclameranno altissimo.E quanto saranno afflitti quelli che patiranno la morte eterna. Non potranno sfuggire al castigo. Ahimè, ahimè, disgraziati, non ne ritorneranno mai.Che tutti i re, i grandi di questo mondo, i clerici ed i potenti, facciano attenzione, che diventino come bambini, che rifiutino le vanità.

Ahimè, carissimi fratelli, potessimo contemplare la passione del signore e versare amare lacrime finché la pupilla dei nostri occhi non badi che non pecchiamo più.

Dolce Vergine, coronata dai cieli sii nostra avvocata presso tuo figlio e dopo il nostro esilio quaggiù, intercedi per noi.

Un giorno morirai. Perché non temi il peccato? Perché vuoi gonfiarti d’orgoglio? E quali ricchezze cerchi? Quali ricchi vestiti porti? E quali onori ricerchi?

Perché non confessi i tuoi peccati? E non ti rallegri della tua sorte prossima?