Cammino intero o solo una parte? approfondiamo il problema

In Spagna i cammini che portano a Santiago sono molti.  Possiamo dividerli in due categorie: quelli che arrivano direttamente a Santiago e quelli che si immettono nei cammini principali e possono quindi essere considerati delle varianti di accesso.
Il mio pensiero, lo dico espressamente sul sito e lo ripeto a quanti mi scrivono chiedendomi una mia opinione, è che ogni cammino ha una sua identità e dovrebbe essere percorso dall’inizio, nella sua interezza.
Ma i pellegrini che fanno realmente? E in che misura?  Per saperlo occorre prendere in esame i dati statistici pubblicati dalla Oficina de Peregrinos di Santiago sulla pagina:  https://oficinadelperegrino.com/estadisticas/.  Sono disponibili i dati mensili di affluenza ed anche dei riepiloghi annuali.
I dati forniti riguardano i pellegrini che arrivano a Santiago e che si recano alla Oficina de Peregrinos per richiedere la compostela.  Non sono quindi compresi quelli che non richiedono la compostela: chi ne ha già altre spesso non la richiede (tranne naturalmente  i “collezionisti”).   Sfuggono alla rilevazione anche quelli che percorrono solo alcuni tratti intermedi di cammino e che non arrivano quindi a Santiago così come non è rilevato il numero di chi compie il cammino in più anni utilizzando la stessa credenziale.
Pur con questi limiti i dati forniti sono comunque interessanti.   Purtroppo però sono già raggruppati i grandi categorie e non è possibile fare statistiche che l’Oficina non ha previsto: non sono messi a disposizione i dati di base sui quali poter fare statistiche personalizzate.   Si sa, ad esempio, quanti sono gli italiani che hanno ottenuto la compostela ma non si ricava quali cammini hanno percorso.
Tuttavia, pur con questi limiti, qualche dato ulteriore è possibile conoscere.   Partendo dai dati forniti ho fatto una statistica ricavando, per ogni cammino, la località di partenza: è possibile vedere quanti siano i pellegrini che percorrono l’intero cammino, quanti si aggiungano in località intermedie, quanti percorrano solo gli ultimi 100 km.  La attendibilità dei dati è elevata anche se nelle tabelle prese in esame sono presenti alcuni evidenti errori, che però riguardano un numero limitato e non inficiano quindi la validità complessiva dei dati.
Qui di sotto riporto un grafico per i principali cammini esprimendo qualche breve commento. Cliccando sulla miniatura il grafico potrà essere visto nelle dimensioni reali, più leggibili.


Cammino FranceseFrancese
E’ significativo il numero di pellegrini che iniziano il cammino dalla propria casa o da altri luoghi: in maggioranza sono francesi che iniziano dai Santuari di Le Puy o Vezelay ma sono presenti molti italiani, russi, tedeschi, ecc.
La percentuale dei pellegrini che inizia a Saint Jean Pied de Port / Roncesvalles o prima è comunque relativamente bassa: 25,4%.   Lungo il cammino se ne aggiungono alcuni ma il grosso inizia a Leon.  Il boom si ha, come noto, in Galizia: da località fra il Cebreiro e Sarria parte il 42,9% dei pellegrini.


Cammino del NordNord
Un poco più alto, ma nemmeno poi di tanto, il numero dei pellegrini che inizia il cammino a Irun / San Sebastián: il 32,8%.
Si aggiunge un buon numero di pellegrini a Santander e nelle località asturiane dopo Avilés.   Arrivati in Galicia, a Ribadeo, i pellegrini aumentano rapidamente.
Decide di partire da Baamonde, località a 102 km da Santiago, l’8,8% dei pellegrini.


Cammino Portogheseportoghese
Davvero pochi, appena il 4,7%, sono i pellegrini che iniziano il cammino a Lisbona.  Pochissimi, appena lo 0,7%, si aggiunge a Fatima.  A Porto il numero diventa consistente (32%) e si fa rafforza a Ponte de Lima ma, come accade per il Cammino Francese, la “febbre dei 100 km” si fa impressionante a Valença do Minho / Tui: addirittura il 44,3% di pellegrini parte da qui.


Via de la PlataPlata
E’ il più lungo dei cammini principali.  A Sevilla parte il 30,3% dei pellegrini, all’incirca come nel Cammino del Nord. Qualcuno, pochi in verità, si aggiunge a Merida e a Caceres.   A Salamanca la percentuale sale al 43,4%.   I pellegrini continuano a crescere costantemente ma con numeri in assoluto modesti da Zamora.   Nei paesi della Galicia fra Laza e Orense, capitale di una provincia della Galizia e distante 103 km da Santiago, si assiste all’ennesima “esplosione” di pellegrini: 42,2%.


Cammino PrimitivoPrimitivo
I dati i questo cammino sono nettamente diversi dai precedenti.  Consideriamo che il Cammino è relativamente breve (316 km), che la città di inizio è Oviedo, capoluogo delle Asturias e luogo di pellegrinaggio importante (cattedrale del Salvador) e che gli ultimi  54 km coincidono con il cammino Francese.
Da Oviedo parte il 56,6% dei pellegrini.  La percentuale cresce costantemente.  C’è un impennata a Lugo, 105 km da Santiago. provocata dagli aficionados dei 100 km, ma è una quota, rispetto agli altri cammini, modesta: 27,1%.


Conclusioni

I dati sono chiarissimi: inutile commentarli.   Resta una legittimo interrogativo: come è composta questa popolazione che affolla gli ultimi 100 km?   Chi sono in prevalenza, spagnoli o stranieri?  E tra gli italiani quale è la percentuale?  E perché molti scelgono di percorrere solo gli ultimi 100 km?  Lo fanno per mancanza di altro tempo?   perché ritengono di non avere la forza per un cammino lungo? o pensano che comunque non valga la pena percorrere tutto il cammino visto che si può ottenere la compostela con il minimo dispendio di tempo e di energia?

Non ho risposte a queste domande.   Posso solo fare qualche valutazione basandomi sulla mia esperienza.
Chi percorre gli ultimi 100 km è, secondo me, in gran parte spagnolo o portoghese: il loro approccio è diverso da chi proviene da altri paese europei e, a maggior ragione, da paesi extraeuropei.   Non solo spagnoli e portoghesi sono avvezzi al “cammino di una settimana” ma addirittura al “cammino di un fine settimana”: d’altra parte per loro gli spostamenti per arrivare all’inizio del cammino sono in generale minimi.   Rovesciando il discorso è naturale che chi parte da altri paesi sobbarcandosi l’onere economico ed il tempo molto più lungo sia portato ad allungare i tempi del cammino, a concentrare in un unico periodo una esperienza che, abitando in Spagna, sarebbe possibile frazionare in diverse partenza.
Occorre inoltre considerale che il cammino di Santiago ormai è diventato “di moda”: alcuni, spero non moltissimi, lo fanno “… perché lo fanno tutti”, “… perché mi hanno detto che è bello”.   Chi ha queste o simili motivazioni è ovviamente portato a minimizzare tempo e sforzi per ottenere la compostela che diventa, paradossalmente, trai principali motivi (quando non il principale) di un viaggio a Santiago.
Credo che queste ultime spiegazioni possano per molti casi essere valide.   Non sono però, per fortuna, esaustive: il percorso interiore che porta a decidere di compiere l’esperienza del cammino è spesso molto più importante e profondo e non viene quindi ricondotto ad un banale e superficiale calcolo di convenienza.