La piccola storia di una anziana pellegrina belga

Vi racconto una piccola storia che mi ha raccontato “P.”, una persona che mi è amica.

E’ il 3 dicembre 1962, sono le 21.  Siamo nel piccolo ospedale di S.
P. è ancora nel suo ufficio.   Laureata da poco, è stata da poche settimane nominata direttore amministrativo.  E’ ancora inesperta: deve studiare attentamente le leggi e i regolamenti che regolano il funzionamento degli ospedali, i problemi che deve affrontare.   E’ normale quindi (almeno per lei) che si trattenga in ufficio fino a tardi.
Bussa alla sua porta l’usciere dicendole che c’è una signora anziana che ha bisogno di lei. E’ una signora belga, piccina, sui 70 anni, che porta le sue cose in un carrettino.   Dice di stare compiendo un pellegrinaggio da Bruxelles a Roma a piedi.  Siamo nella stagione fredda e ha bisogno di un luogo al coperto dove dormire

P. le propone di andare a casa sua, che è grande ed ha letti a disposizione.    No: lei si accontenta di dormire all’ospedale.
Allora le offre di dormire sul divanetto del suo ufficio.  No: lei ha la sua stuoia. E’ una pellegrina e dormirà per terra.   Stare al coperto è quello di cui aveva bisogno: di altre comodità può fare a meno.
P. insiste, ma non c’è nulla da fare.

La lascia nel suo ufficio e va a casa: verrà molto criticata per questo gesto di accoglienza e di fiducia (una sconosciuta in un ufficio, di notte, in ospedale!!!).
La mattina dopo, al suo rientro, la signora se n’è andata.  Le ha lasciato un biglietto, scritto con calligrafia precisa sul retro di una immaginetta di Padre Pio.
Questo il testo, che fa riferimento al colloquio avuto la sera prima con P.:

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pellegrina belga
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Sì – Anormale. Contrariamente alla maggioranza degli umani della nostra epoca io so che la vita ci è stata donata da Dio. Creatore di tutto quello che esiste. Egli ci ha donato sulla terra ogni libertà di servirlo o no.
Alla fine di questa vita noi saremo giudicati, non soltanto sul male che noi avremo fatto, ma anche sul bene che noi avremmo dovuto fare e che non abbiamo fatto.   Ognuno secondo la propria situazione e quello che nostro Signore s’aspettava da noi.
Quello che Lui mi chiede, Egli lo chiede molto raramente.
La gioia che il mondo non trova nei vani piaceri del mondo e che io possiedo prova bene che io sono nella verità.
Sarzana 3-4 dicembre 1962
Bruxelles-Roma a piedi
J. Cormanne Varhamme

Nella nota a pié pagina: Charles de Foucauld non dormiva forse per terra? che importanza ha questo per voi?

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P. ricorda che, qualche settimana, dopo ha visto pubblicata su un quotidiano (non ricorda quale) la foto della pellegrina in Piazza San Pietro.   Ricorda anche che non era il primo suo pellegrinaggio: le sembra che fosse il quinto.

E’ una storia accaduta 53 anni fa, di una pellegrina belga.   E’ una storia minima, ma che credo valesse la pena di proporre a chi la saprà apprezzare.