Attenzione alle cimici

 

Negli ultimi anni è sempre maggiore la presenza di cimici (chinche/es in spagnolo) negli albergues per i pellegrini.   Le cimici non rappresentano, salvo rarissimi casi, un serio pericolo per la salute ma certamente possono creare molti fastidi.chinche1

Pur senza creare allarmismo vorrei dare qualche informazione e qualche consiglio per prevenire il manifestarsi del problema e, nel caso, per affrontarlo correttamente.   Per la scrittura di queste pagine ho utilizzando un testo redatto dagli hospitaleros voluntarios.

CENNI GENERALI

  • Le cimici da letto si nutrono di sangue umano e animale. Colpiscono principalmente le zone prive di peli iniettando prima saliva che serve sia da anestetico che da anticoagulante e poi succhiando il sangue della vittima. Le cimici non sono mezzo di trasmissione di agenti patogeni (virus, batteri, funghi, ecc.) né iniettano nella pelle veleni: non sono portatrici di malattie. Nel 50% dei casi – una volta che si estingue l’effetto anestetico della saliva dell’insetto (4 ore ca.) – può insorgere una eruzione cutanea pruriginosa. E’ importante non grattare lechinche2 punture, perché potrebbero infettarsi. In un ridotto numero di casi, si sono notate reazioni allergiche più importanti curabili con antistaminici, lenitivi di punture d’insetti o, in casi estremi, pomate cortisoniche.
  • Le cimici si riproducono con uova minuscole di 1 mm di diametro che si schiudono nel giro di una decina di giorni. Le giovani larve compiono un ciclo di muta in 5 stadi dando vita così a tre generazioni nel giro di un anno. La dimensione degli adulti si aggira sui 5 mm, hanno forma piatta e sono di colore bruno-rossastro specialmente dopo il “pasto”. Si nutrono ogni 5-10 giorni. Si sviluppano più rapidamente con temperature tra i 20 e i 30° C, ma sono in grado di sopravvivere per oltre 6 mesi senza nutrirsi. Possono rimanere inattive e sopravvivere a temperature sotto lo zero per lunghi periodi. Quindi ignorare i segni della loro presenza non farà che incrementarne l’infestazione.
  • Le cimici da letto non volano ma sono in grado di coprire distanze giornaliere di 30 metri. Individuano la presenza degli umani attraverso il calore, l’umidità e l’anidride carbonica emessi dai rispettivi corpi. Salgono lungo le pareti o sui soffitti per lasciarsi cadere dall’alto su coloro che stanno dormendo.
  • Agiscono per lo più nell’oscurità, preferibilmente attorno alle 4 della mattina, quando gli umani sono nella fase più profonda del sonno. Tuttavia possono entrare in azione anche di giorno e nascondersi nelle cuciture degli abiti, degli zaini e dei sacchi a pelo e venire  così trasportati all’albergue successivo.
  • Segni di presenza delle cimici sono dati dalle punture che possono manifestarsi dopo alcune ore o alcuni giorni a seconda della reazione della persona colpita; sono facilmente riconoscibili perché si presentano solitamente in fila per tre (colazione, pranzo e cena!). Mentre si nutrono espellono materia fecale sottoforma di granellini neri simili al pepe. Le cimici vivono nelle vicinanze dei letti (sotto i materassi, nei telai dei letti) nelle prese di corrente, nelle fessure nei muri o dei pavimenti o dietro la carta da parati. In presenza di un’infestazione da cimici, a volte è facile notare un odore di lampone marcio.

PREVENZIONE

Evitiamo di lasciare zaino e vestiti in luoghi particolarmente sporchi.

Evitiamo di sdraiarci direttamente su materassi e cuscini: adoperiamo lenzuola di tessuto non tessuto (sempre più spesso si trovano negli albergues) e il sacco a pelo o sacco lenzuolo.

Quando occupiamo il nostro posto letto diamo un’occhiata in giro: pavimenti, piedi del letto, muri adiacenti e magari esaminiamo attentamente il materasso e il cuscino.

Se vediamo qualcosa che non va o qualcosa di sospetto avvertiamo l’hospitalero.

IN CASO DI CONTAGIO

Come già prima accennato le punture delle cimici appaiono come piccole bollicine rossastre, spesso disposte in file e  accompagnate da forte prurito.

Se ci accorgiamo di avere le cimici o se ne abbiamo il sospetto, avvertiamo l’hospitalero: attenzione, è molto importante, per se stessi ma soprattutto per gli altri pellegrini.   Se lo teniamo nascosto, diventiamo noi stessi diffusori delle cimici!!!!

Evitiamo di grattarci per non produrre lesioni alla pelle che potrebbero divenire fonte di infezione.

Puliamo la zona della puntura con acqua e sapone. Applichiamo eventualmente  una pomata o crema calmante (guardiamo nella cassetta dei farmaci dell’albergue  o meglio ancora chiediamo in farmacia). Se il prurito è particolarmente forte e le punture molto numerose dobbiamo recarci dal medico.

Con l’aiuto dell’hospitalero (ripeto in continuazione che l’hospitalero deve essere coinvolto!!) dobbiamo disfarci di cimici, larve e uova – tutti visibili a un accurato esame degli abiti, zaini, sacchi a pelo, ecc., Portiamo quindi zaino, indumenti, sacco a pelo all’aperto, in una zona pulita; esaminiamo accuratamente ogni capo rivoltandolo, soprattutto lungo le cuciture.

Il calore è la modalità migliore per trattare capi e articoli sospetti. Dovremo quindi lavare e asciugare tutti gli indumenti sospetti, lo zaino e il sacco a pelo a temperature superiori ai 50°C per un tempo non inferiore ai 7 minuti.    Molto utile è porre successivamente il tutto in un sacco di plastica nero lasciandolo esposto al sole il più a lungo possibile.

COMPITI DELL’HOSPITALERO

Se l’hospitalero è a conoscenza della presenza di cimici dovrà assumere tutte le iniziative del caso:

  • controllare l’eventuale presenza di escrementi – sotto forma di granellini neri – di uova, gusci vuoti delle pupe, insetti adulti.
  • controllare sedie, poltrone imbottite, divani; controllare lungo e sotto i bordi di moquette e tappeti, crepe nelle modanature del legno e negli spigoli tra la parete e il soffitto.
  • pulire utilizzando spazzole rigide, se possibile aspirapolveri potenti o meglio ancora vaporelle.
  • rivestire le gambe dei letti con nastro bi-adesivo, o spalmare della vaselina attorno alle gambe dei letti: questo impedirà alle cimici di salire sul letto.
  • applicare idonei prodotti nelle zone infestate

ma nella quasi totalità dei casi l’albergue sarà sottoposto ad un processo di disinfestazione mediante fumigazione con la inevitabile chiusura della struttura per alcuni giorni.

CONSIDERAZIONI FINALI

Il fenomeno delle cimici da letto risulta più arduo da controllare durante la stagione estiva per l’incremento del numero dei pellegrini e l’aumento delle temperature che ne accelerano la riproduzione.  Inoltre una pulizia carente o poco efficace concorre a incrementare il fenomeno trasformando l’albergue in una “fabbrica” di cimici cui ogni giorno si aggiungono quelle trasportate dai pellegrini.

Accade spesso che, specie durane la stagione estiva, alcuni albergues del cammino debbano essere sottoposti a disinfestazione.   Questa pratica è indispensabile ma purtroppo non è definitiva perché una struttura risanata può essere nuovamente ripopolata di cimici ad opera dei pellegrini stessi che ogni giorno vengono ospitati: i pellegrini sono al tempo stesso vittima delle punture delle cimici e diffusori della loro presenza.

E’ quindi indispensabile che i pellegrini siano informati dell’esistenza del problema e delle iniziative da assumere.   Molto poco utili – oltre che inefficaci e controproducenti – sono invece gli allarmi che vengono diffusi, generalmente tramite i forum e i social networks, per avvertire della presenza di cimici in una particolare struttura: quando l’allarme arriva è probabile che il problema sia già stato risolto e che invece si sia manifestato in un’altra struttura.

Ricordiamo infine di fare attenzione a non utilizzare impropriamente prodotti chimici per la disinfestazione: questo potrebbe costituire un rischio per la salute superiore a quello provocato dalle cimici.

LE ZECCHE

Molto più pericolose perché portatrici di infezioni sono le zecche che però si prendono più difficilmente perché non stanno negli ambienti chiusi ma all’aperto.

Occorre semplicemente evitare di sdraiarsi senza protezioni sull’erba, specialmente in zone dove passano animali al pascolo. Evitare anche di passare dove l’erba è alta. Se la zecca ci ha punto e si è attaccata alla nostra pelle ci appare come un sacchettino scuro. Occorre necessariamente recarsi dal medico che la estrarrà con pinze adeguate disinfettando la ferita ed eventualmente prescrivendoci antibiotici.

PER APPROFONDIMENTI

https://it.wikipedia.org/wiki/Cimicidae

https://www.youtube.com/watch?v=tNC6SCQZ6zE