Alessandria
Chiesa di San Giacomo della Vittoria. L’origine della chiesa è legata alla vittoria riportata alle porte della città il 25 luglio 1391 (giorno di S. Giacomo) dal condottiero veronese Jacopo Dal Verme, comandante delle truppe viscontee, contro l’esercito francese di Giovanni III d’Armagnac. Fu il vincitore stesso, con il bottino preso ai francesi, ad acquistare in città ed abbattere un gruppo di case per consentire la costruzione della chiesa.  L’edificio primitivo venne terminato all’inizio del sec. XV. Ricostruita nel 1500 e successivamente rimaneggiata, la chiesa con l’annesso convento è stata variamente utilizzata nel corso dei secoli, per essere infine restituita ai Serviti. La facciata, scandita da lesene, presenta due bassorilievi ai lati del portale d’ingresso, rappresentanti due Santi. All’interno è conservato un affresco di fine Trecento con la Madonna del Latte.

Gavi (Alessandria)
Chiesa di S. Giacomo Maggiore. Il primo documento che ne conferma l’esistenza è del 15 Agosto 1172, anno in cui gli Alessandrini giurano fedeltà e vassallaggio al Marchese di Gavi. La facciata è in purissimo stile romanico, intatta come quando la Chiesa fu eretta, in arenaria locale, nella seconda metà del XII secolo, sui resti di un ospizio per i pellegrini in viaggio verso il santuario di San Giacomo di Compostella.
(segnalazione di Mario mario.mazzarello@gmail.com)
Rocca Grimalda (Alessandria)

1. Chiesa parrocchiale di San Giacomo Maggiore, di origine romanica, ma ampliata e rimaneggiata in seguito. Conserva l’antica facciata inglobata nel muro perimetrale destro, con una serie di archi in pietra grigia e parte del basamento originale del campanile. Al suo interno le tre navate affrescate sono adornate da quadri sulla vita di san Giovanni Battista, originario patrono della comunità.
Il culto di san Giacomo Maggiore, molto diffuso nei paesi limitrofi, si ricollega al passaggio nel comune di uno degli antichi tracciati utilizzati dai pellegrini per raggiungere il santuario di Santiago di Compostela, ove sono ancora oggi conservate le spoglie del santo.
2. Un’altra chiesetta è nella frazione San Giacono dello stesso Comune.
(segnalazione di Bruna bruna.scalamera@tiscali.it)
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Spineto Scrivia (Alessandria)
La parrocchiale è dedicata a S.Giacomo e contiene una bella statua del santo in abiti da pellegrino con tanto di conchiglia, bordone, scarsella. L’attuale costruzione risale al XIX secolo, dopo che il terremoto del 1828 distrusse la vecchia chiesa che portava la medesima intitolazione. Quest’ultima compare nei documenti a partire dal 1523.
(segnalazione di Vittorio vpasotti@alice.it)
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Cassine (Alessandria)
San Giacomo è anche il Santo Patrono di Cassine, paese di tremila anime posto nell’Alto Monferrato alessasndrino.
La chiesa dedicata a questo martire della chiesa fu eretta nel XII secolo, ubicata nei pressi di una porta urbica detta “Porta Montis” e successivamente inglobata nell’ampliamento urbano del XIV-XV secolo.
Sorge in quello che è il centro storico posto nella parte superiore del paese tra altri edifici di valore culturale ed architettonico.
(Segnalazione di Gianni gianni.v@libero.it)

Agliano terme (Asti)
Patrono del paese è San Giacomo. La chiesa a lui dedicata è posta sulla piazza principale. Riedificata completamente nel 1657, conserva al suo interno numerosi altari di marmi policromi del Settecento oltre ad un pregevole crocifisso ligneo quattrocentesco.
(segnalazione di Paolo paolo.sala2006@alice.it)

Biella
Chiesa di San Giacomo Maggiore. Si trova nella parte alta della città (Biella-Piazzo). È il più antico edificio medioevale conservato al Piazzo.
Di stile gotico, edificata agli inizi del sec. XIII e più volte rimaneggiata. L’interno è a croce latina a tre navate divise da robusti pilastri cruciformi, con archi a tutto sesto e cupola ottogonale. Gli stalli del coro sono opera di artigiani biellesi del sec. XVII; alla parete sinistra trittico di Daniele De Bosis (1497) rappresentante la Vergine in trono col Bambino Gesù e i SS. Giacomo e Gottardo ed il donatore Giacomo Dal Pozzo rettore della Città di Biella. Nella navata sinistra, altra pregevole tavola, la Madonna tra due Santi.
(segnalazione di Giovanna fila.gio@tin.it)

Cuneo
A Cuneo, nei pressi del Viadotto Soleri (famoso Ponte di entrata in Cuneo), esiste una piccola Cappella dedicata a San Giacomo. Da questa Cappella ha inizio “Il Cammino di San Giacomo in Valle Stura”, cammino che in 5 tappe porta i pellegrini da Cuneo al Colle della Maddalena – Col du Larche per i francesi. Da questo punto il Cammino entra in Francia e prosegue sino ai Pirenei. Questo Cammino è stato interamente segnalato dalla “Confraternita San Giacomo di Cuneo”.

Bonvicino (Cuneo)
Chiesa di San Giacomo, compatrono del paese assieme a San Cristoforo.

San Giacomo di Roburent (Cuneo)
La Parrocchiale è dedicata al Santo e sul portale c’è una bella statua in pietra. Vedi foto
(segnalazioni di Aurelio orion@gem.it)
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San Giacomo, frazione di Entracque (Cuneo)
A 30 Km circa da Cuneo. Minuscolo gruppo di case a 1213 metri di quota. E’ possibile organizzare il proprio pic-nic usufruendo dei comodi tavoli in legno disposti sul prato accanto al torrente Gesso della Barra.
Poco a monte dell’area attrezzata una carrozzabile risale attraverso uno splendido bosco di faggi ad alto fusto raggiungendo la casa di caccia di Vittorio Emanuele II, oggi utilizzata dai Salesiani di Cuneo per i soggiorni estivi. La residenza estiva di Casa Savoia fu costruita tra il 1865 e il 1870 e all’interno vi si trova la cappellina dedicata al Santo e la presenza di una sua statua.
(segnalazione di Carlo wlapasta@hotmail.com)
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Ferrere, frazione di Argentera (Cuneo)
Nella frazione di Ferrere (Valle Stura), posta a circa 1900 m.sul livello del mare, la Chiesetta Parrocchiale è dedicata a San Giacomo. Vedi foto
(segnalazione di Aurelio orion@gem.it)
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Mombarcaro (Cuneo)
E presente una cappella dedicata a San Rocco nella quale c’é un bellissimo affresco raffigurante il miracolo di Santo Domingo de la Calzada, testimonianza del passaggio di pellegrini nella Langa.  (segnalazione di Patrizia patriziamorino@virgilio.it)
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La Loggia (Torino)
La chiesa di San Giacomo Apostolo, in stile barocco, sorge nella piazza prospiciente all’ingresso del Castello “Galli della Loggia” sulle rovine dell’antica cappella omonima che era sotto il patrimonio dei Darmelli. La facciata, in mattoni a vista, è dominata dal portale ligneo d’ingresso sormontato da una nicchia contenente il busto di San Giacomo Apostolo, titolare della chiesa parrocchiale e Patrono del paese che si festeggia il 25 luglio. La chiesa ha un’unica navata con cappelle affrescate dal pittore piemontese Nicola Arduino ed altari laterali prevalentemente il stile barocco, anche se recentemente è stato riscoperto nella cappella di S. Giacomo un affresco settecentesco. L’interno è illuminato da finestre rettangolari aprentesi sulle pareti delle volte a botte dell’aula, del presbiterio e dell’abside. Tratto dal volume “San Giacomo Apostolo una chiesa, una storia, una comunità” casa editrice Satiz s.r.l. di Torino.
(segnalazione di Marcello lafatam@virgilio.it)
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Soriso (Novara)
Chiesa Parrocchiale dedicata a S.Giacomo.  Segnalazione di Marilena (marimax1@tiscali.it)
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Indiritto, frazione di Coazze (Torino)
Chiesa di San Giacomo. Raggiungibile in auto, si trova nei boschi sul versante che porta al colle Bione e alla Sacra di San Michele. In data 25 settembre 2011 vi è stato organizzato l’incontro annuale tra l’Associazione amici di Santiago- sezione Piemontese e l’Associazione degli Amici francesi del cammino – PACA – Corse (Provence, Alpes, Cote d’Azure). (vedi foto)
(segnalazione di Giovanna fila.gio@tin.it)
 
Balangero (Torino)
La parrocchiale dedicata a San Giacomo venne progettata da Mario Ludovico Quarini nel 1777 grazie anche alle cospicue donazioni dei fedeli, fortemente sollecitate dell’arcivescovo di Torino Rorengo di Rorà. E’ un imponente edificio appoggiato sulla collina che domina Balangero. Dallo stile della Chiesa è possibile cogliere elementi di passaggio dal tardobarocco al neoclassico. Gli interni si presentano estremamente decorati in pieno stile rococò. La facciata mantiene un taglio neoclassico, è di forma rettangolare ed è sostenuta da quattro colonne.
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Montestrutto, frazione di Settimo Vittone (Torino)
Chiesa romanica di San Giacomo.
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San Giusto Canavese (Torino)
Chiesa di San Giacomo di Ruspaglia o Ruspaglie, od anche di Santa Maria di Ruspaglia.
Costruita verso la fine del 1100, probabilmente per ordine del Conte Guido III di Biandrate padrone di queste terre, venne donata nel 1174, insieme ad altri fabbricati, ai Cavalieri templari, come testimoniato dalle cronache dell’epoca.
La donazione avvenne in un periodo storico caratterizzato da analoghe concessioni, da parte di molti nobili europei, verso i Cavalieri Templari, al fine di consentire a questo ordine di sostenere le proprie truppe impegnate in Palestina, nella difesa dei Luoghi Santi.
La chiesa faceva parte di una mansio, ovvero di una fattoria posta su una delle principali vie di comunicazione, al fine di concedere riposo ai viaggiatori.  Tale mansio era localizzata lungo una delle vie di transito tra Torino ed Ivrea, che correva lungo le “coste” con andamento circa nord-sud e di cui si trovano ancora oggi dei resti, come testimoniano ritrovamenti degli anni settanta presso le cascine Benedetta e Frera.  Era costituita da una fattoria composta da casa padronale, alloggi per i lavoranti, e altre superfici coperte ove trovavano sede scuderie, stalle e magazzini, e dalla chiesetta stessa, posizionata in alto sulla sommità della collina.
La parete nord della chiesa di San Giacomo: si noti la caratteristica disposizione delle pietre a spina di pesce, tipica medioevale Il 3 aprile del 1312 il papa Clemente V, di concerto con il re di Francia Filippo IV il Bello, abolirono l’Ordine Templare, passando tutte le proprietà ai Cavalieri Ospitalieri, compresa la fattoria e la chiesa di Ruspaglia.
I nuovi padroni applicarono subito il loro simbolo, la croce bianca ad otto punte su fondo rosso, alla facciata della chiesa di Ruspaglia e sulla parete sud della fattoria.
I Cavalieri Ospitalieri, anche detti Cavalieri di Malta, mantennero il possesso della mansione di Ruspaglia fino alla rivoluzione Francese, quando vennero confiscati la fattoria, con i 30 ettari, e la chiesa, che passarono poi a diversi proprietari privati.
Danneggiata gravemente alla fine del 1991 da ignoti vandali, ne è stato ricostruito l’abside, mantenendo distinta la parte antica dal rifacimento moderno.
Successivamente si è provveduto a ricostruire il tetto mantenendo visibili le mura medioevali.  Nel corso di una ricognizione della Sovrintendenza delle belle arti si sono individuate e studiate, nei pressi della chiesa, due sepolture medioevali, attribuite a monaci che abitavano la mansione.
Nel corso del 2009 è stato completato il recupero della chiesa, con il rifacimento degli intonaci interni.
Al viaggiatore, che passa nelle carrarecce che lambiscono la collina su cui sorge, appare oggi integra, circondata da un piccolo parco che si anima soprattutto nel periodo estivo, meta di grigliate e feste paesane.
La fattoria che costituiva la mansio è invece stata identificata nella struttura definita Cascina della Commenda (il nome deriva appunto dalla definizione del luogo data dai cavalieri del Tempio: “Commenda di San Giacomo di Ruspaglia”).
Ancora negli anni cinquanta si potevano osservare tracce della presenza Templare, a differenza di oggi ormai scomparse per via dei numerosi rimaneggiamenti subiti.
 
Gisola, frazione di Pessinetto (Torino)
Chiesa parrocchiale dedicata all’Apostolo San Giacomo il Maggiore: è la più antica delle Valli di Lanzo. Si stima che sia stata edificata nel IX secolo ad opera dei Benedettini dell’Abbazia di San Mauro di Pulcherada, i quali possedevano le terre di Gisola e pressoché tutte le Valli di Lanzo.   Maggiori informazioni sul sito del Comune di Pessinetto.
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Beinasco (Torino)
Chiesa parrocchiale di San Giacomo. Il vescovo di Lodi nel 1538, dopo una visita nel paese, ordinò la costruzione di una chiesa, ma la storia della sede parrocchiale è molto travagliata. Nel corso degli anni, infatti, subì una serie di distruzioni, ricostruzioni e ristrutturazioni, a causa dei tanti assalti subiti e dal logoramento delle sue fondamenta. L’ultima e definitiva ricostruzione è avvenuta nel1740 su progetto di Giovanni Tommaso Pronotti, allievo di Juvarra. Fu inaugurata nel 1743. La pianta è a croce greca, dotata di ampio presbiterio con abside semicircolare. All’interno si possono ammirare tre altari: al centro l’altare maggiore, sormontato da un grande crocifisso e due altari laterali, uno dedicato al Sacro Cuore e l’altro all’Immacolata Concezione. Alla destra dell’altare maggiore si trova un pulpito in legno con sculture. Il campanile della chiesa è alto 24 metri.
Nel 1945 venne rinvenuta un’antica lapide funeraria romana. Ora si trova nell’atrio dell’ingresso della casa Parrocchiale. Sulla lapide è inciso in latino “Tertullae Matri” seguito da “F.T.I.”, che può voler dire: “Testamento fieri iussit”, che tradotto significa: “lascio per testamento”. Sulla lapide, inoltre, compaiono due animali, che potrebbero essere leoni, e due alberi, probabilmente cipressi.
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Pralormo (Torino)
Parrocchiale dedicata ai SS. Giacomo e Donato edificata nel 1931-1932 dove sorgeva la precedente canonica e l’antica confraternita di San Bernardino. Nell’abside si conserva il trittico di Jacopino Longo raffigurante la Madonna con il Bambino e i Santi Giacomo e Donato (1546). Sulla medesima piazza si trova l’antica Parrocchiale costruita tra la fine del XVII e i primi anni del XVIII secolo.
(segnalazione di Gianni g.marveta@libero.it)
 
Craveggia (Verbania)
Chiesa di San Giacomo, compatrono del paese assieme a San Cristoforo.  La grandiosa chiesa parrocchiale sorge nella piazza principale del paese, attorniata a costituire un interessante complesso da altri due luoghi di fede, il battistero e l’oratorio di Santa Marta, e rappresenta probabilmente il più ricco scrigno d’arte non solo di Craveggia ma dell’intera valle. Altre informazioni sul sito http://www.circuitodeisanti.it/pag.php?i=21

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Luzzogno (Verbania)
Chiesa parrocchiale dedicata a San Giacomo, in Valle Strona (VB)
(segnalazione di Roberto rob-st@libero.it)
Campertogno (Vercelli)
Chiesa Parrocchiale dedicata a San Giacomo Maggiore (Sec. XVII)
Il 25 aprile 1415 il vescovo di Novara Pietro de Giorgi, per porre fine alle controversie tra gli abitanti di Scopa e quelli di Campertogno, decretò la separazione dalla parrocchia di Scopa e la costituzione della nuova parrocchia di Campertogno nella chiesa di San Giacomo Maggiore. Siccome però la prima chiesa non riusciva a accogliere tutti i fedeli (gli abitanti erano nel 1665 ben 2700), il vescovo ne suggerì la riedificazione.
Fu affidato all’architetto Guarino Guarini il progetto che, tradotto in modello ligneo nel 1691, è oggi conservato nel museo della parrocchiale. Quel progetto però era troppo grandioso, perciò venne modificato dall’architetto Filippo Juvarra.
La nuova chiesa fu innalzata tra il 1720 e il 1732; la consacrazione avvenne il 28 luglio 1760 alla presenza del vescovo Balbis Bertone.
La balconata, costruita nel 1744 e per parecchio tempo rovinata per il passaggio dei grossi mezzi di trasporto, è stata rialzata mantenendone le originarie caratteristiche.
Tra gli artisti che lavorarono nel tempo per abbellire la chiesa ricordiamo Carlo Borsetti di Boccioleto (1727) che dipinse la volta del coro; Giovanni Milocco di Piode che proseguì l’opera del Borsetti affrescando la volta della navata; Lorenzo e Giuseppe Avondo (1839) autori dei cinque grandi quadri del presbiterio che illustrano alcuni episodi della Vita di San Giacomo; Antonio Gilardi che dipinse il Crocifisso all’interno della chiesa; Giovanni Molino (1809 che produsse il disegno dell’altare maggiore, realizzato in marmo nel 1809; Pier Celestino Gilardi, autore dei quindici Mestieri del Rosario.
Il monumentale campanile, che risale al 1595, è opera degli artigiani murari di Alagna. All’interno si possono ammirare gli affreschi e le pitture che rivestono le pareti, l’altare centrale e l’organo risalente ai primi del 1600, la Balconata contornante l’edificio iniziata nel 1744 e terminata nel 1830, il Campanile a pianta quadrata, risalente alla fine del 1500, posto sul lato Est del complesso monumentale il cui gruppo di campane originale era oggetto di concerti campanari in occasione di determinate solennità del paese; la raccolta Museale della Parrocchia ove vi sono opere di pittura, scultura, arte sacra e religiosa, mobili artistici provenienti anche dalle Chiese e cappelle sparte sull’intero territorio Comunale.
(segnalazione di Diego bardieg@libero.it)